La cucina kaiseki di Yari Sità tra Oriente e Km. 0

cucina kaiseki

Dai numerosi viaggi all’estero, Yari Sità ha imparato le giuste combinazioni per una cucina fusion. I ritorni a casa, invece, hanno indirizzato suo sguardo verso il chilometro zero. La sinetesi tra global e local, per Yari, è la cucina kaiseki.

Di origine giapponese, la cucina kaiseki obbedisce soprattutto all'imperativo categorico della stagionalità e si presta per questo alla formulazione del perfetto sincretismo tra visione orientale della gastronomia e territorio italiano, con l’esaltazione di ingredienti  freschi e di stagione, assemblati in un’armonia di gusti e cromatismi.
La cucina kaiseki di Yari non transige alla regola della stagionalità ma deroga a quella del chilometro zero per l'uso di alcuni condimenti esotici, come spezie, salse e marinature, del resto indispensabili al profilo fusion-asiatico delle sue preparazioni.
(Leggi qui l'approfondimento sul trend della cucina fusion)

Portata unica, multipla e conviviale

La portata kaiseki è unica, questo vuol dire che il cameriere arriva al tavolo una volta sola, è multipla, perché composta da tanti piccoli piatti o ciotole, ed è conviviale perché è destinata a tutti i commensali. Importantissima è l’estetica dei piatti con gli ingredienti che si compongono in forme artistiche. Il protagonismo assoluto è delle verdure affiancate soprattutto da pesci e altri  prodotti del mare (crostacei, molluschi, alghe ecc.)

Con una biodoversità tra le più ricche del pianeta, l’Italia si presta in particolar modo a raccogliere il messaggio della cucina kaiseki. Fino a tutto aprile, per esempio, abbiamo a disposizione agretti, asparagi, topinambour, spinaci, broccoletti, rape, cavolo, verza, carote, bieta e cicoria e tanto altro. Questo significa che per pomodori, melanzane, zucchine e peperoni basterà attendere pochi mesi e li potremo gustarli con quel sapore che solo il sole dell’estate riesce a dare.

Yari Sità

Classe 1986 Yari Sità è calabrese di nascita e torinese di adozione, attualmente dirige la cucina dello Scialuppa Ligurian Seafood a Torino. A meno di vent’anni ha lasciato l’Italia alla volta di Miami dove ha lavorato in ristoranti gourmet italiani e asiatici, proegue la sua formazione a Barcellona e Bangkok e infine torna Totrino dove attualmente è executive chef di Scialuppa ligurian seafood bistrot che propone una cucina fusion con grande spazio alle verdure di stagione.

 

 

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