Allo Spazio Molino di Lodi, il caffè passa facilmente dalla tazzina al piatto

Durante il lockdown al bistrot-caffetteria Spazio Molino di Lodi (foto in alto) non è mancata la voglia di reagire, per esempio con colazioni, pranzi e aperitivi in stile drive-in.

I tre titolari, Davide Tarenzi, Enrico Piacente e Ivan Sabbioni a gennaio hanno inoltre rilevato un nuovo locale, Spazio Molino in Cascina, all’interno dell’hotel Cascina Sesmonesa Cornegliano Laudense (Lo), dove hanno lavorato per gli ospiti della struttura.

Curiosià degli ospiti

«In questo ristorante serviamo una cucina tutta italiana - dice Tarenzi -: abbiamo fatto una rivisitazione in chiave moderna dei piatti della tradizione. Visto che siamo in Lombardia, il pesce è solo di lago e di fiume. Nel nostro menu abbiamo inserito anche piatti col caffè, che hanno incuriosito gli ospiti».

Come il raviolo ripieno al cinghiale servito in un “brodo” di caffè Burundi Kibingo di Garage Coffee Bros.: l’estrazione a filtro con il chemex effettuata a vista e l’abbinamento insolito hanno destato la curiosità dei clienti su un piatto, in cui l’acidità del caffè contrasta la grassezza del ripieno e attenua il sapore di selvatico della carne. Oggi in tramoggia c’è sempre la miscela specialty NJS di Lot Zero, affiancata da caffè di piantagione di altre microtorrefazioni.

E niente zucchero

«Qui come a Spazio Molino ci teniamo a fare capire ai clienti che il caffè non ha bisogno dello zucchero e non si deve presentare con una crema spessa e schiumosa che lo “regge” - riprende Tarenzi -. I clienti presto imparano a lasciarsi guidare nella scelta». E per assicurarsi tazze sempre perfette, la riapertura è stata preceduta da un corso sulla pulizia della macchina espresso e del macinacaffè, tenuto dagli esperti di pulyCAFF.

 

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