L'artefice del cambiamento dei sogni dei bambini che da grandi non vogliono più fare il pompiere ma lo chef, lo stellato più televisivo e più selfato di tutti, il simbolo stesso del cuoco del terzo millennio fa un passo indietro.
Carlo Cracco ha dichiarato che prenderebbe le distanze (sul condizionale torneremo dopo) dal personaggio televisivo che l’ha reso famoso nel mondo per tornare a fare il cuoco, anche se (ovviamente) nella versione contemporanea di chef-manager.
Basta Masterchef, dunque. Giusto il tempo di premiare il vincitorie di questa sesta edizione giovedì otto marzo, e poi il re della giuria più temuta d’Italia deporrà la corona per infilarsi di nuovo in testa la toque più alta.
Cracco smentisce di avere litigato con qualcuno. Evenienza che ci è venuta in mente a tutti, vista la stazza dei quattro super giurati. Si dice che dove troppi galli cantano non faccia mai giorno. Non è che per caso si sia rotto un equilibrio comprensibilmente difficilie? Il dubbio viene.
Ma è anche innegabile che il suo da fare, Carlo, ce l'abbia. A repubblica.it ha dichiarato: "Devo pensare a costruire il futuro. Mio, di tutto il mio staff. E anche della cucina italiana".
Tornando alla cucina di quel di Milano, in estate aprirà in piazzale Accursio “Garage Italia” e in autunno un super locale di 1000 metri quadri con bistrot, caffetteria, pasticceria e un ristorante al primo piano affacciato proprio sull'Ottagono che accoglierà il suo due stelle
E arriviamo al condizionale. Cracco ha detto ad ansa.it: ''Continuerò a far parte della squadra di Sky, con le prossime edizioni di Hell's Kitchen e chissà magari con altri progetti''.
Non si è capito. Lascia o raddoppia?