Champagne: numeri record per l’Italia

Champagne
Nel 2022 l'esportazione di Champagne nel nostro Paese ha superato i 248 milioni di fatturato (+19,1% rispetto al 2021). Sono arrivate 10,6 milioni di bottiglie. Crescono le cuvées de prestige e i rosé

Più bottiglie, soprattutto di alta gamma, e fatturati record: per lo Champagne il 2022 è stato un anno molto positivo. E l'Italia ha contribuito in modo importante.

«L'export ha superato i 187 milioni di bottiglie - afferma David Chatillon, copresidente del Comité Champagne - con una crescita del 4,1% rispetto al 2021. Le vendite nell'Unione Europea pesano il 38,5% a volume e il 45,7% a valore».

Doppio record per l'Italia

Molto positivi anche i numeri dell'Italia, diventato il quarto mercato a valore superando la Germania, che nel 2022 ha fatto segnare nuovi record sia a volume sia a valore: «Nel 2022 - rivela Charles Goemaere, direttore generale del Comité Champagne - l'Italia ha registrato un importazione di 10,6 milioni di bottiglie (+11,5%), per un fatturato di 247,9 milioni di euro, in crescita del 19,1% rispetto all'anno precedente. Merito anche di un consumo che si sta spostando progressivamente verso l'alto di gamma: le Cuvées speciali sono salite a oltre il 20% delle bottiglie acquistate. E cresce anche il rosé, arrivato a pesare più dell'8%». Interessante anche la crescita degli Champagne a basso dosaggio, quasi inesistenti 15 anni fa e oggi pari al 5,1% delle bottiglie importate

Champagne
I vertici del Comité Champagne. Da sinistra: Maxime Toubart e David Chatillon, co-presidenti del Comité Champagne, Domenico Avolio, direttore dello Champagne Bureau in Italia, Charles Goemaere, direttore generale del Comité Champagne

Per celebrare gli ottimi risultati ottenuti sul mercato italiano sono arrivati a Milano, accolti dal direttore del Bureau Champagne in Italia, Domenico Avolio, i vertici del Comité Champagne al gran completo: i due copresidenti, David Chatillon e Maxime Toubart, e il direttore generale Charles Goemaere.

«L'horeca - ha affermato Chatillon - ha un ruolo molto importante in questa crescita: lo Champagne, da sempre il vino delle grandi occasioni, sta diventando sempre più un vino a cui si fa affidamento per rendere speciali gli aperitivi, le serate o le cene».

Formazione on line e in presenza

Sul fronte della formazione rivolta ai professionisti della ristorazione, la novità si chiama Champagne Challenge, una giornata a numero chiuso dedicata ad approfondire la conoscenza del prodotto che mescola quiz, pairing e degustazione alla cieca. Un format che si affianca al collaudato Mooc, corso di formazione on line che prevede 4 livelli base free e un quinto livello a pagamento che consente ai professionisti di ottenere un attestato di partecipazione».

Obiettivo sostenibilità

«Il nostro obiettivo è fare sempre meglio - afferma Maxime Toubart - per rendere lo Champagne  disponibile e desiderabile sempre. Questo si tradurrà in un significativo aumento degli investimenti, che nei prossimi 5 anni passeranno da 20 a 30 milioni di budget annuale. Ci concentreremo sullo sviluppo sostenibile, con l'obiettivo di arrivare a zero emissioni entro il 2050. E stiamo realizzando il nuovo centro di ricerca, sviluppo e innovazione, che sarà operativo entro il 2025, con attrezzature d'avanguardia e il 40% di superficie di laboratorio in più».

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome