Produrre elettricità dagli scarti di lavorazione soddisfando la richiesta aziendale e riversando in rete gli eccessi. Pratica redditizia e rispettosa dell’ambiente. Succede alla Marchesi Ginori Lisci
Produzione e rispetto ambientale? Non sono sempre in antitesi. Per esempio, alla Ginori Lisci, in Val di Cecina, in provincia di Pisa, in conversione biologica e che dal 2013 potrà avvalersi della certificazione, il mais, il sorgo, il triticale, ma anche gli scarti dei vigneti, quali raspi e vinacce, da due anni sono infatti sinonimi di energia pulita.
È infatti attivo dal 2010 un impianto di biogas in grado di produrre 5,6 milioni di KWh all’anno di energia rinnovabile, in parte utilizzata dall’azienda e dal borgo di Castello Ginori di Querceto, e in parte destinata alla rete elettrica nazionale.
Terra ed economia
«La terra deve vivere e per far questo ha bisogno di essere inserita nel sistema economico che oggi vede, tra le materie prime più preziose, proprio l’energia. Il nostro obiettivo è quello di essere un’impresa agricola contemporanea e propositiva, dove equilibrio e crescita siano le fondamenta della nostra filosofia». A parlare è Luigi Malenchini, amministratore delegato di Marchesi Ginori Lisci.
L’azienda si estende per 2mila ettari suddivisi tra boschi, seminativi, olivi e vigneti. Nel borgo fortificato, risalente all’anno 1000, convivono l’azienda vinicola, l’agriturismo e il ristorante La Locanda del Sole.
17 sono gli ettari destinati alla viticoltura dove trovano dimora uve merlot, cabernet, sangiovese, viognier e vermentino. Oggi, la produzione media annua (iniziata nel 2003) va dalle 30mila alle 50mila bottiglie.
Il vino bandiera è il rosso Castello Ginori, Igt a base di merlot che va alla ristorazione a 11 euro + Iva. Il Macchion del Lupo - 100% cabernet sauvignon - e il Campordigno dove il merlot fa da padrone - sono due Doc Montescudaio.
Dal 2008 poi, la cantina produce un piacevole rosato, Bacio, da uve merlot e sangiovese, mentre tra i bianchi, il Virgola esalta la cuvée di vermentino e viognier.