Dalle antiche radici storiche, è un vino dolce Docg prodotto con uve garganega appassite su travi, in un’area al confine tra le province di Verona e Vicenza. Varie sono le iniziative promosse dal relativo Consorzio volontario di tutela
Ai confini delle province di Verona e Vicenza, tra i comuni di Gambellara, Montebello Vicentino, Montorso Vicentino e Zermeghedo, si dipana una strada tra vigneti che producono vini dolci e spumanti come il Recioto di Gambellara che, nel 2008, è stato elevato all’altezza della Docg.
Cercare le origini del Recioto di Gambellara è assai complicato, diverse sono le ipotesi, tutte affascinanti, come quella del vino passito Retico, di cui scrissero Virgilio e Plinio il Vecchio o l’utilizzo per la sua produzione solo delle “recie” del grappolo (in veneto le orecchie, la parte più alta).
Il vitigno principe è la garganega, uva a bacca bianca fatta appassire appesa alle travi (picài) o nei granai, dove i grappoli restano per un mese e mezzo, per essere poi delicatamente pigiati.
L'unico Vin Santo del Veneto nasce qui
Il mosto fiore che si ricava fermenterà fino alla primavera successiva, diventando infine un vino di colore dorato chiaro brillante, con note intense e fruttate, preludio di un sapore vellutato e armonico, con un fondo gradevolmente amarognolo di mandorla.
Tra i tesori di questa area, per lo più collinare, che corre lungo i selvaggi monti Lessini, oltre al Recioto di Gambellara Docg, si possono degustare l’unico Vin Santo Doc del Veneto e il Gambellara Doc, vino bianco asciutto che si può fregiare della menzione “Classico”. Un vino giallo paglierino tenue e brillante, naso fresco e delicato con profumi floreali che ricordano quelli di sambuco. Al palato si presenta asciutto, fresco e vivace, con retrogusto mandorlato.
Si accompagna a preparazioni di pesce, di mare, lago e fiume come le trote, ma anche a carni delicate come quella di tacchino o al tipico capretto di Gambellara, oltre al classico bacalà alla vicentina.
La produzione di Vin Santo è andata riducendosi nel tempo a favore del Recioto di Gambellara, rimanendo una tradizione familiare. L’aumento della produzione di Recioto fermo, a discapito della versione rifermentata in bottiglia (spumante), ha inoltre provocato un forte avvicinamento fra le sue caratteristiche e quelle del Vin Santo.
Due sono gli altri prodotti tipici da abbinare con questi vini: il brasadelo, dolce secco da intingere, e il capretto bianco di Gambellara.
Iniziative promozionali
Presieduto da Giuseppe Zonin, il “Consorzio volontario per la tutela della Doc dei vini Gambellara” ha intrapreso un percorso di riscoperta del prodotto attraverso un progetto mirato, con una serie di eventi e un disciplinare più restrittivo.
I Picài del Recioto è una manifestazione itinerante che si svolge tutti gli anni a gennaio in uno dei quattro comuni della Doc. Tutti i produttori portano i loro migliori grappoli che vengono pubblicamente pigiati in un antico torchio di legno. Le bottiglie che se ne ricavano sono utilizzate per iniziative promozionali o a scopi benefici.
Il Gambellara Wine Festival si svolge in settembre ed è una manifestazione ponte fra due annate agrarie. Durante la giornata vengono pubblicamente premiate, con un apposito concorso, le migliori uve e i migliori vini Doc dell’annata precedente.