Stefano Cavada cucina la grappa Trentina

Prendete un "social chef" del calibro di Stefano Cavada (25mila iscritti sul suo canale di Youtube) aggiungete qualche distillato d'eccellenza proveniente dal Trentino (ovviamente marchiato col tridente dell'Istituto Tutela della Grappa del Trentino) e avrete materiale a sufficienza per esplorare nuove emozioni gustative.

Ecco così nascere, tra gli altri piatti, il Risotto al gambero rosso di Mazara cotto e crudo all'aroma di grappa di Moscato, capace di unire profumo dell'uva di origine del distillato alla sapidità del gambero, lo spezzatino di spalla di maiale alla grappa e senape, incredibilmente delicato se considerati gli ingredienti usati per la preparazione o i Kaiserschmarren austriaci a cui la grappa dona un tocco deciso.

L'utilizzo della grappa in cucina, ovviamente, non è una novità. In tutto l'arco alpino, infatti, la grappa entra in varie ricette tradizionali, spesso dolci, ma non solo. Ecco così la Gubana friulana, lo Zelten Trentino, gli Strauben tirolesi e, oltre a questi, vari piatti a base di pollo o coniglio in cui la grappa viene usata per rafforzare il sapore non sempre deciso di queste carni. Usata per sfumare la preparazione al posto del vino dona i suoi profumi alla ricetta lasciando in sottofondo un corredo aromatico ben definito e davvero unico.

La grappa da usare dev'essere ovviamente di qualità, inutile cercare scorciatoie con prodotti economici. Non funziona. Stefano ha spaziato, come dicevamo, tra i distillati trentini (Segnana, Pilzer, Pisoni) accompagnando a volte i piatti con gli stessi distillati utilizzati in cottura.

Oltremodo soddisfatti Mirko Scarabello, presidente dell'Istituto Tutela della Grappa del Trentino e uomo Segnana, e Giorgio Pisoni, dell'omonima distilleria di Pergolese (Tn) intervenuti all'evento.

"Un connubio che funziona - ha sottolineato Scarabello - e che conferma due cose. La prima è che il lavoro e la visione promossa nei cinquant'anni di vita dell'Istituto Tutela della Grappa del Trentino funziona, dà frutti e mantiene alto il profilo di un prodotto che è e sempre sarà nel Dna di noi trentini. La seconda è che la grappa sta vivendo una nuova giovinezza. Grazie alle sue caratteristiche aromatiche, che le distillerie trentine tendono sempre più a proteggere e a enfatizzare, e al suo vissuto di prodotto della tradizione, ma capace di rinnovarsi e migliorare, la grappa amplia sempre più la sua presenza sulla tavola del consumatore. Non più solo prodotto da fine pasto, ma anche ingrediente in cucina e nel mondo della miscelazione dove è in grado di caratterizzare e dar vita a cocktail dagli aromi unici e caratterizzanti".

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