Aumenta il costo del ravvedimento operoso: da inizio anno gli interessi legali sono infatti cresciuti di un punto, al 2,5%. Più velocemente si chiede il “perdono” per i mancati versamenti, più cala l’entità delle sanzioni: si può scendere dal 3,75 allo 0,2%
Da quest’anno pagare le tasse in ritardo costa un po’ di più. È stato infatti aumentato il costo del ravvedimento operoso, che ha visto dal 1° gennaio 2012 gli interessi legali salire di un punto percentuale: dall’1,5 al 2,5%. Chi intende sanare la propria posizione ed evitare sul nascere il contenzioso con il fisco dovrà quindi pagare un costo più alto, dopo che già dal feb- braio dello scorso anno con la legge di stabilità 2011 era stato aumentato l’importo delle cosiddette sanzioni ridotte.
Mancati pagamenti
La prima possibilità offerta al contribuente per correggere il mancato pagamento di un tributo o l’eventuale errore commesso nella dichiarazione dei redditi è il ravvedimento operoso. Scegliendolo, si riduce la sanzione ordinaria (pari al 30%) prevista dalla legge, specie nei casi in cui la violazione non nasconde intenzioni fraudolente. Ci si può ricorrere a condizione che la stessa violazione non sia già stata constatata e l’amministrazione finanziaria non abbia avviato i controlli relativi tramite accesso, ispezioni e verifiche.
Esistono tre tipi di ravvedimento: sprint, breve e lungo
Esistono tre tipi di ravvedimento, che differiscono in base alla tempistica in cui scattano. Il ravvedimento “sprint” è possibile entro 14 giorni dalla scadenza del termine di dichiarazione, e la sanzione ordinaria può ridursi dallo 0,2 al 2,8%.
Il ravvedimento breve può invece scattare entro 30 giorni
dalla data della violazione e prevede il pagamento di 1/10 del minimo edittale (l’importo minimo della sanzione), vale a dire il 3%.
Infine c’è il ravvedimento lungo o annuale, possibile se l’irregolarità viene sanata entro il termine di presentazione della
dichiarazione relativa all’anno in cui è stata compiuta. In questo caso la sanzione è pari a 1/8 del minimo edittale, vale a dire il 3,75%. È la stessa sanzione prevista per chi si è “dimenticato” di presentare la dichiarazione e ripara entro il termine di 90 giorni.
Interessi al 2,5%
Il ravvedimento operoso si perfeziona dunque pagando l’imposta dovuta, maggiorata degli interessi - che al momento attuale sono fissati al 2,5% - e versando la sanzione ridotta, che varia a seconda della velocità con cui si chiede il “perdono”. Se i termini non vengono rispettati, o non si versano in modo preciso imposte e penalità, tornano ad applicarsi le sanzioni ordinarie.
Oltre al ravvedimento operoso, ci sono altre due vie per evitare la lite con il fisco e ridurre le penalità: accertamento e conciliazione.