È in Trentino l’avanguardia ambientalista della ristorazione tricolore con 45 locali che hanno scelto la strada della certificazione per valorizzare la loro anima eco: dai menù a filiera corta alla riduzione dei rifiuti, dal bio all’utilizzo di prodotti per le pulizie Ecolabel
Tanti parlano di sostenibilità ambientale, ma pochi sono quelli che passano dalle parole ai fatti. Tra questi ci sono sicuramente i 45 ristoratori che hanno già aderito al marchio Ecoristorazione Trentino promosso dalla Provincia autonoma di Trento in collaborazione con le associazioni di categoria locali. Spiega Marco Niro, funzionario dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente: «Rappresenta il primo marchio dell’area mediterranea e il secondo a livello europeo, dopo il Nordic Ecolabel for Restaurant, che ha come obiettivo la qualificazione e la certificazione ambientale del settore ristorazione.
Lanciato nel febbraio 2012 ha già raccolto una cinquantina di adesioni, un traguardo raggiunto in poco più di un anno e che va oltre le nostre più rosee previsioni».
Adesione volontaria e help desk per i gestori
Ma come si arriva a fregiarsi del titolo di “ecoristorante” e quali sono i criteri per accedere alla certificazione? Ovviamente l’adesione è su base volontaria ed è completamente gratuita. Il marchio infatti non prevede spese né al momento della compilazione della domanda di adesione, né al momento dell’ottenimento del marchio da parte del ristorante.
Non sono nemmeno previste spese di mantenimento dello stesso nel corso degli anni. Anzi, l’ente provinciale ha istituito un help desk per supportare i gestori nella fase di implementazione dei criteri del disciplinare.
Obblighi e punteggi
A proposito di disciplinare del marchio, esso contiene al suo interno 26 criteri, 7 dei quali obbligatori, alla cui implementazione è associato un punteggio. Per ottenere il marchio è necessario soddisfare tutti i 7 criteri obbligatori e raggiungere un punteggio minimo di 18 punti (su 50 massimi a disposizione) attraverso l’implementazione di alcuni tra i criteri facoltativi, che il ristoratore può scegliere liberamente a seconda delle caratteristiche del proprio esercizio.
Non c’è un profilo imprenditoriale o organizzativo che accomuna i locali che fino a oggi hanno aderito al marchio. «Troviamo tante tipologie diverse di strutture- spiega Niro - come il ristorante tipico, il ristorante d’albergo o l’agriturismo. Ma per tutti c’è un forte accento sulle specialità del nostro territorio e sulle materie prime locali: una specializzazione “dovuta” in quanto tra i criteri obbligatori del nostro marchio c’è proprio l’utilizzo di alimenti e bevande della filiera trentina».
L’iter per l’ottenimento della certificazione dura circa 30 giorni e, dopo il rilascio, vengono effettuate verifiche periodiche finalizzate a rilevare il mantenimento della conformità ai criteri. Se i controlli non vanno a buon fine, il Comitato provinciale di Ecoristorazione Trentino sospende l’utilizzo del marchio.