Copenaghen: i ristoranti dei musei sono un trend

Copenaghen
Un nuovo format gastronomico riconosciuto e ricercato dal pubblico

A Copenaghen ci sono molti musei e ciascuno ha il suo ristorante. Niente di strano fin qui se non fosse che l’offerta ristorativa di questi locali interni ai musei non è relegata al semplice soddisfacimento di una necessità, ma è divenuta espressione di una sinergia tra cultura e ristorazione.

Vale la pena, a questo proposito, ricordare la nuova definizione di museo dettata da Icom (International Council of Museums):   “Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che effettua ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio materiale e immateriale. Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità. Operano e comunicano eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze”.

Copenaghen ha recepito in pieno questo messaggio e offre una la ristorazione museale che non è più un semplice servizio con valore meramente commerciale, ma un’offerta creativa, frutto di una ricerca che lavora in modo complementare alle attività del museo.
I ristoranti di museo danesi, dunque, sono ormai un format gastronomico riconosciuto e ricercato dal pubblico. Per la qualità del cibo, ma anche per la cultura che racconta, per l’accuratezza degli spazi e la bellezza dei panorami.

I più amati

Uno dei locali più amati della città in assoluto è L'Apollo Bar della Kunsthalle Charlottenborg, nel cuore della città, lungo il canale del vecchio porto circondato di case colorate. Serve colazioni, caffè specialty, aperitivi, bicchieri di vino e snack. La specialità del pranzo è un famoso grande carciofo da mangiare sfogliandolo, poi ci sono le insalate, tartare e altri piatti leggeri. A cena, invece, è disponibile un menu degustazione in quattro portate. Apollo gestisce anche l’Apollo Kantine una mensa dove sono offerti con pasti vegetariani a prezzi popolari (85 corone, circa 10 euro).

La Kafeteria alla Galleria Nazionale Danese è gestita dallo stesso chef e ristoratore che gestisce l’Apollo Bar, Frederik Bille Brahe. L’allestimento è stato realizzato su un progetto di Danh Vo che ha impiegato arredi di Enzo Mari e di Isamu Noguchi. Serve solo cibo artigianale, sostenibile e di stagione. La colazione offre dolci e lievitati di alta qualità, il pranzo è composto dalla zuppa del giorno e piatti semplici ma curati.

Completa la terna dei più amati il ristorante del Design Museum gestito dallo chef e ristoratore Brian Mondrup. Costante l’offerta di piatti sostenibili e di stagione, con un occhio particolare alla cucina tradizionale a base di salmone e gamberi variamente preparati e aringa su smørrebrød.

Altri ristoranti da cui trarre ispirazione sono il Connie Connie al Copenhagen Contemporary, lOrdrupgaard Museum Cafè, L'Arken Cafè (dell'Arken Museum), la Brasserie Post dell'Enigma Museum di Copenaghen.

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