Tutto è cominciato con il lockdown, quando la passione per la panificazione casalinga prese piede al punto di rendere introvabile il lievito di birra. Passata l'emergenza sanitaria e tornato il lievito sugli scaffali del supermercato, è rimasta la passione per il pane e le sue infinite declinazoni. Negli Stati Uniti i ristoratori hanno colto l'importanza della nuova tendenza e hanno cominciato ia prendere in seria considerazione il cestino del pane artigianale. Fino a proporre un lista del pane da affiancare a quella dei vini e delle acque premium. Specialità come pane di mais blu, alla carota, al curry, al challah ebraico, pan brioche di platano, croccante di injera. Accanto, salse come hummus di shiro e chutney di pomodoro.
Qualche esempio
Al ristornate Nura, a Greenpoint (Brooklyn), vengono proposte fette il naan, pane tipico dell'Asia centrale, inzuppate di burro. Da Dauphine's, a Washington, DC, vengono servite grasse fette di pan brioche preparate con le patate dolci, accompagnate da biscotti al latticello; Al Bird Dog, a Palo Alto, in California, si serve il togarashi challah (un pane ibrido ebraico-giapponese); da Audrey, a Nashville, si può provare il salt-risen bread, una pagnotta tipica della zona dei Monti Appalachi.
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I prezzi
Il prezzo di un cestino del pane così concepito può arriaare a costare 20 dollari, la giustificazione dei ristoratori che pani simili richiedono molto lavoro, tra impasti ci possono volere anche due giorni, mentre per i pezzi più pregiati possono essere impiegate fino a cinque persone diverse. Al ristorante Le Fantastique, a San Francisco, la portata "Bread & Butter" costa 12 dollari, e include una baguette con burro infuso in grani di pepe affumicato e yuzu-kosho, una salsa giapponese a base di peperoncino. Il cestino di Hav & Mar costa invece 19 dollari; quello di Nura, con il naan, ne costa 21, ma l'assortimento di salse è incluso.
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