Ripartenza: le restrizioni alla mobilità preoccupano le imprese della ristorazione

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La stagione estiva sta per entrare nel suo pieno, eppure la preoccupazione degli imprenditori cresce a causa dell’incertezza che grava sulla ripartenza e che è generata dal dibattito sulla possibilità di introdurre nuove restrizioni alla mobilità dei cittadini.

Questo nonostante il generale aumento della fiducia, tornata ai livelli dello stesso periodo del 2019, e una buona capacità di ripresa dimostrata dalle performance economiche registrate nel II trimestre di quest’anno. Un netto miglioramento, dunque, rispetto al periodo buio del lockdown, eppure le recenti discussioni, unite all’assenza di turismo internazionale, appaiono come una possibile doccia fredda agli occhi degli esercenti che solo da poche settimane hanno potuto riprendere a lavorare con un minimo di continuità.
(Leggi qui le nostre storie sulla ripartenza).

Ecco quanto emerge dall’analisi congiunturale condotta dal Centro Studi di Fipe-Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) sul sentiment delle imprese:

Il secondo trimestre 2021:
Il clima di fiducia si attesta a 96,6, tornando ai livelli registrati nel secondo trimestre 2019. Tuttavia permane l’incertezza del futuro che incide sulle prospettive di breve termine.
[A seguito del lockdown non è stata effettuata l’analisi sul II trimestre 2020].

Le Performance economiche
Nella visione delle imprese, lo scenario di mercato è abbastanza positivo. Nel II trimestre 2021 il saldo tra valutazioni positive e valutazioni negative sulla dinamica del fatturato dell’intero settore segna +6,7% in miglioramento sia rispetto al buio periodo del lockdown dello scorso anno ma anche e soprattutto rispetto allo stesso periodo del 2019. Nullo, invece, il saldo sulle performance delle singole imprese che si dividono equamente tra chi percepisce un miglioramento e chi un peggioramento. Nel confronto con lo stesso periodo del 2019 il saldo delle risposte guadagna 4,8 punti a livello di singole aziende. E’ un segnale importante da parte delle imprese che sentono più vicina la possibilità di una ripresa.

Clima di fiducia ai livelli del 2019
Nella visione delle imprese, lo scenario di mercato è abbastanza positivo. Nel II trimestre 2021 il saldo tra valutazioni positive e valutazioni negative sulla dinamica del fatturato dell’intero settore segna +6,7% in miglioramento sia rispetto al buio periodo del lockdown dello scorso anno ma anche e soprattutto rispetto allo stesso periodo del 2019. Nullo, invece, il saldo sulle performance delle singole imprese che si dividono equamente tra chi percepisce un miglioramento e chi un peggioramento. Nel confronto con lo stesso periodo del 2019 il saldo delle risposte guadagna 4,8 punti a livello di singole aziende. E’ un segnale importante da parte delle imprese che sentono più vicina la possibilità di una ripresa.

La Clientela
I giudizi sull’andamento dei flussi di clientela durante la ripartenza si posizionano sugli stessi livelli rilevati nel 2019 (- 4,4 punti).

I Costi
Anche per i costi di approvvigionamento e i prezzi di vendita si rilevano valori in linea con il secondo trimestre del 2019.

L’Occupazione
Restano negative invece le valutazioni sulla dinamica dell’occupazione nel secondo trimestre dell’anno, pur mostrando un valore del saldo meno catastrofico rispetto al I primo trimestre dell’anno. Il saldo si attesta (-14,7) e perde circa 14 punti nel confronto con il II trimestre 2019. Il clima di fiducia si attesta a 96,6, tornando ai livelli registrati nel secondo trimestre 2019. Tuttavia permane l’incertezza del futuro che incide sulle prospettive di breve termine.

Le Aspettative
Le aspettative per il III trimestre 2021 sono caratterizzate dalla mancanza di fiducia nel futuro. Nonostante ci si avvii verso la stagione estiva, la mancanza di turismo straniero e la paura di nuove misure restrittive alla mobilità generano pessimismo.

Il Clima di fiducia
L’indicatore sintetico del clima di fiducia cresce di 73 punti nel confronto con il I trimestre 2021 e si attesta sugli stessi livelli rilevati nel II trimestre 2019.

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