Venezia: il panificatore Eugen Gjokaj apre il Gheni Restaurant. Con lo chef Pierluigi Lovisa

Gheni

A Venezia apre Gheni Restaurant, in Fondamenta Savorgnan numero 535, nel sestiere di Canareggio, in un ex magazzino sapientemente ristrutturato.

Il ristorante rappresenta la nuova sfida di Eugen Gjokaj, conosciuto ai più come Gheni, noto panificatore e imprenditore di Mirano, già proprietario del Bacaro Gheni Pan e Vin a Dorsoduro. L’inaugurazione è prevista per sabato 17 febbraio 2024 dalle 18.00 alle 20.00. Il locale, frutto di attenti lavori di ristrutturazione di un ex magazzino, è guidato in cucina dallo chef Pierluigi Lovisa, noto per la sua cucina innovativa che coniuga tradizione e creatività.

Pierluigi Lovisa

Originario di Lamon nel Bellunese, Lovisa ha maturato la sua esperienza oltre che a Venezia, in Svizzera e Francia. Ha esordito in celebri ristoranti veneziani come Grimoud, Villa Mabapa, Il Giglio, il ristorante dell’hotel Agli Alboretti, il Vecio Fritolin. Lo chef mancava da Venezia da tre anni, che lo hanno impegnato in consulenze per molti ristoranti su tutto il territorio Veneto. Attualmente sta seguendo la linea della cucina di un hotel a Bibione. Lo stesso chef spiega quale sarà la proposta di Gheni restaurant:

«I piatti del menu rispecchiano la mia personale interpretazione della cucina. Io la definisco una “cucina prog” ovvero progressiva, come il vecchio rock degli anni ’80».

Il menu di Gheni Restaurant riflette l'approccio "cucina prog" di Lovisa, con piatti di terra e di mare e un'attenzione particolare al vegetale. Il ristorante propone un'esperienza culinaria raffinata e bilanciata, con piatti come "Uovo 62 con tartufo e patate affumicate" e "Gnocchi sferici alle rape rosse".

Se si chiede allo chef una personale interpretazione dell’attuale evoluzione della cucina a Venezia risponde:

«Stiamo tornando con i piedi per terra. E, a dire la verità, eravamo arrivati ad un punto di “non ritorno” snaturando la materia prima e proponendo piatti strutturati e realizzati più che altro per stupire il commensale più che per “cucinare bene. Ora assistiamo ad una nuova identità del fine dining senza voli pindarici, dove la riconoscibilità dei prodotti che compongono un piatto ha un ruolo centrale».

Chef Lovisa gioca con gli ingredienti con grande padronanza e conoscenza. Sarà anche per questo motivo che il menu già dal titolo svela l’identità della proposta: “Giochi, opere e consistenze”, racchiude il desiderio del cuoco di offrire al commensale una cucina raffinata, sia come espressione tecnica sia come equilibrio e accostamenti, con grande rispetto verso le materie prime.

Gheni

Gheni, di origine albanese ma radicato in Italia dal 1999, arriva in Italia a 15 anni, e da subito è stato folgorato dalla passione per il pane lavorando in un panificio della provincia di Venezia. Nel 2011 apre il suo primo panificio a Mira (Venezia), per poi trasferirsi 2016 a Mirano (Venezia) in un nuovo negozio dove, oltre al panificio, avvia anche la pasticceria e il bar caffetteria.

«La vita mi ha portato a Venezia e dedico questo nuovo locale proprio alla città, ai veneziani e a chi ama la laguna» afferma.

Nell’arco di circa vent’anni ha avviato molteplici attività imprenditoriali legate al mondo della cucina e della gastronomia: il panificio, la caffetteria, il “bacaro” veneziano e adesso il ristorante.

«Nulla nasce per caso - continua -  in queste diverse realtà, è racchiusa la mia passione, la mia vita, tanti sacrifici e la volontà di far star bene le persone attraverso la materia prima di qualità e un servizio ineccepibile».

Gheni non dimentica le sue radici e continua a essere un panificatore, maestro dell’arte bianca. Per lui preparare il pane per il ristorante è una grande soddisfazione:

«Il pane ha un’importanza centrale ed è fondamentale nella riuscita di un servizio: rappresenta la prima impressione che un ristorante offre ai clienti, un piccolo assaggio dell'esperienza culinaria che li attende».

Il cestino del pane e alcuni desert sono preparati dallo stesso Gheni, evidenziando così l'importanza dell’arte bianca nella sua visione culinaria.

Il ristorante, con circa 300 metri quadri, offre 40 posti sia all'interno che nel cortile, con un plateatico esterno con vista sul Canale di Canareggio.
I vini in carta sono in continua evoluzione: 180 etichette con un’attenta selezione di vini del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, ma anche del territorio nazionale ed europei.

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