Da Wagamama cuociriso e wok, tutto a vista

Spirito e cucina panasiatica ma business inglese nel centro di Milano. E' Wagamama, con cucina a vista in un ambiente informale, giocato sui contrasti tra legno, metallo, cemento e mattoni a vista

Spirito e cucina panasiatica ma business inglese nel centro di Milano. E' Wagamama, con cucina a vista in un ambiente informale, giocato sui contrasti tra legno, metallo, cemento e mattoni a vista

Quello di via San Pietro all’Orto a Milano è l’ultimo nato dei tre ristoranti di cucina panasiatica Wagamama aperti in Italia. Come gli altri sparsi in tutto il mondo, è impostato sul pensiero Kaizen (in giapponese “miglioramento continuo”), modello di strategia comportamentale ispirato al pensiero positivo che da anni viene anche applicato al mondo dell’imprenditoria e del business.

La catena inglese l’ha fatto proprio per il progetto dei suoi locali: design essenziale e funzionale, ambiente smart e conviviale, velocità di servizio e attenzione per il cliente. Il neo Wagamama del “quadrilatero della moda” si sviluppa su tre piani (interrato, terra e primo) di un edificio storico con ampie vetrine che creano una sorta di filtro permeabile tra dentro e fuori, accentuandone le dimensioni e le proporzioni e raccontano quello che accade durante la giornata.

Al piano interrato sono ubicate le zone di servizio e stoccaggio, oltre ai locali spogliatoio per lo staff, mentre al piano terra si sviluppa l’imponente scala in ferro e legno su disegno di Focus Design, autore di tutto il progetto di interior, che unisce le due sale ristorante. Oltre alle sale, al piano terra e primo, anche le cucine e i corner bar sono doppi per garantire l’effetto scenografico che caratterizza i locali della catena: banco di preparazione concepito come quinta teatrale dove i cuochi sono come attori in scena. Le sale sono invece essenzialmente impostate su ferro micaceo, legno naturale, mattoni di rivestimento provenienti dai muri di vecchi magazzini dei docks londinesi e luci led per sottolineare i profili degli arredi. Non solo, anche marmi venati per arricchire i banconi e lastre di grande formato in ceramica effetto cemento per i pavimenti.

Gli impianti verniciati di nero, che scorrono a vista lungo il soffitto, creano un gioco di contrasti con gli acciai che compongono le cucine, visibili dal fronte dei banchi e anche dalle vetrine su strada, utilizzati come strumenti di comunicazione della scrupolosa pulizia e igiene di ogni fase del ciclo produttivo. Le cucine a vista sono impostate sullo stesso layout: verso la sala una sequenza di tavoli mobili per la preparazione alimenti attrezzati con lavello, uno o due cuociriso, scaldavivande a bagnomaria con frontale in legno; verso la parete di fondo rivestita in acciaio inox sono posizionati due forni combinati Rational 61E, tavolo grill mobile, dispenser per piatti, tre friggitrici, dispenser per piatti con soprastanti pozzi riscaldati +cappa, due cuocipasta, tavolo grill mobile, tre postazioni wok a induzione, stazione di lavaggio con coperchio, due tavoli grill mobili. Le cucine sono direttamente collegate alla zona preparazione con tavolo di lavoro con cestello rifiuti incorporato, stazione di lavaggio con coperchio, tavolo per la preparazione cibi, lavamani, macchina per il ghiaccio e contenitore del ghiaccio, e in successione con l’area lavaggio.

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