Il vino subacqueo che fa impazzire gli chef

vino subacqueo
L'affinamento avviene a una profondità di 30 - 60 metri

Ormai ha superato la fase sperimentane e si sta imponendo sul mercato conquistando gli chef e i sommelier più raffinati. Il vino subacqueo è già amatissimo dagli chef più raffinati che hanno cominciato a creare menu speciali da proporre assieme e queste  bottiglie speciali, e anche belle perché decorate dal “fouling” le incrostazioni marine depositate sul vetro durante i mesi di immersione in mare.

L’invecchiamento sottomarino viene effettuato per 6 mesi a 30 – 40 (ma anche fino a 60) metri di profondità. Sistemate in gabbie di ferro, le bottiglie si affinano a temperatura costante (piuttosto bassa, intorno ai 15°) e al buio, evitando del tutto l’ossidazione. I tappi sono di vetro o a corona perché il sughero permetterebbe infiltrazioni.

Quali vini

L’affinamento subacqueo è adatto ai vini freschi, bianchi e rosé, alle bollicine e ai rossi non particolarmente strutturati.
Cullato dal movimento delle correnti, il vino rosso subacqueo regala un senso di maggiore freschezza, con i tannini che diventano setosi mentre si accentuano le note floreali, così come i sentori di frutti rossi. Nei vini bianchi, l’effetto culla delle correnti sottomarine esalta il profumo, elimina gli effetti dei solfiti e cala l’acidità.

Dove sono in Italia le cantine sommerse?

Una cantina a 35 metri di profondità si trova in Toscana, al largo di Cala di Forno, nei pressi di Talamone. Qui vengono affinate bottiglie di vino rosso Terre di Talamo, con uve shyrah, cabernet sauvignon e franc e merlot. Al largo della stessa spiaggia, il sommozzatore professionista Andrea Montone ha realizzato una cantina subacquea di 400 metri quadrati dove lascia fermentare spumanti e prosecco.

Un’altra cantina sommersa è stata creata in una piattaforma petrolifera affondata nel 1965 al largo di Ravenna. Qui è affinato Ii vino della Tenuta del Paguro di Brisighella a base di Merlot, Sangiovese e Cabernet, oltre a una aggiunta di albana.

Come ricorda il suo stesso nome, anche il vino sardo Akènta Sub, della cantina Santa Maria La Palma ad Alghero è subacqueo. Si tratta di un vermentino affinato a 40 metri di profondità.

In Liguria, infine, la cantina Bisson produce la linea “Abissi”, spumanti che nascono dall’assemblaggio di uve tipiche del Tigullio (Bianchetta, Vermentino, Cimixà) e da un affinamento in bottiglia a 60 metri sotto il livello del mare, a una temperatura costante di 15°C, al largo della Cala degli Inglesi nel Parco Marino di Portofino.

Va anche sottolineato che, a parte i risultati al palato, l'invecchiamento subacqueo è più sostenibile rispetto alla vinificazione solo terrestre perché riduce l'uso di risorse energetiche per la climatizzazione.

 

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