
Il 5 Febbraio 2025 è la Giornata mondiale contro lo spreco alimentare. Purtroppo, malgrado le numerose campagne di sensibilizzazione, rispetto all'anno scorso si spreca di più.
La nostra testata è tornata più volte su questo tema, con consigli e suggerimenti ai ristoratori e dando voce a chiunque (associazioni e aziende) si adoperi a favore di questa causa (trovi qui nostri numerosi articoli sull'argomento).
Con noi, altri organi di informazioni e svariate Onlus si sono costantemente attivate su questo fronte e, malgrado ciò, la quantità di cibo che finisce nella spazzatura è ancora in aumento.
Secondo i dati presenti nel Rapporto dell'Osservatorio Waste Watcher International, elaborati da Ipsos/Università di Bologna, lo spreco alimentare in Italia oggi ammonta a 14,1 miliardi di euro per un totale di 4,5 milioni di tonnellate di prodotti. Si tratta di quasi 140 euro a testa l'anno (esattamente 139,71) contro i 126 euro di un anno fa.
Lo spreco quotidiano di ogni cittadino italiano assomma a 88,2 grammi al giorno, equivalenti a 617,9 grammi a settimana pro capite. Purtroppo questi dati sono in crescita rispetto agli 81 grammi al giorno e ai 566,3g grammi a settimana di un anno fa. Gli alimenti più sprecati sono nell’ordine: la frutta fresca (24,3 grammi settimanali), il pane (21,2 grammi), le verdure (20,5 grammi), l’insalata (19,4 grammi), cipolle, aglio e tuberi (17,4 grammi).
A sorpresa, le aree dove sono si spreca di più sono quelle meno ricche del Paese: il Sud, con 713,8 grammi pro capite settimanali, e il Centro con 640 grammi, e le fasce sociali più deboli (+26% rispetto alla media). Il fenomeno è spiegato dal fatto che il cibo economico è più deperbile perché di minore qualità. e perciò più ".
Al Nord, invece, lo spreco medio di 526,4 grammi per cittadino.