Operazione di revisione dell'immagine per Ruffino, con la definizione di un nuovo logo e la sua declinazione su tutte le etichette del suo portfolio di vini.
Le prime nuove etichette saranno disponibili alla 54° edizione di Vinitaly con seminari e degustazioni dedicati.
Alla base dell'innovazione, l'intento di consolidare ed evidenziare le radici dell’azienda insieme al percorso che l’ha portata ad essere un punto di riferimento della viticoltura italiana nel mondo. Ma anche donare una nuova immagine, fresca e contemporanea, che sappia interpretare coerentemente valori e reputazione costruiti in più di un secolo di storia.
«Si tratta di un percorso importante al quale tenevamo molto, che stiamo portando avanti con grande attenzione e dedizione - spiega Sandro Sartor, Presidente e Amministratore Delegato di Ruffino. - Ruffino è un brand conosciuto in tutto il mondo e con una gamma di vini in grado di andare incontro alle molteplici esigenze e desideri degli appassionati, che si aspettano caratteristiche e sfumature differenti da ognuno dei nostri vini. Anche la nostra immagine, di conseguenza, deve riuscire a trasmettere con coerenza questa ricchezza, non tradendo i valori presenti nei vini delle nostre linee».
Il nuovo logo unisce due simboli intimamente legati alla storia di Ruffino: la “doppia-R” e lo stemma del Chianti, il primo vino prodotto dall’azienda. Nello stemma si trovano i due fiumi, Arno e Sieve, che lambiscono Pontassieve, in perpetuo movimento ondivago verso una idea di costante miglioramento, oltre al leone simbolo di Firenze, simbolo di fierezza, orgoglio e forza. Il motto “semper idem” esalta il concetto di identità, di fedeltà alla propria anima pur nei mutamenti dei tempi. Il logotipo “Ruffino” è stato reso più essenziale e atemporale, con un font scultoreo, privo di elementi leziosi, di distinta signorilità.
«Oltre al logo è iniziato anche un percorso di restyling di tutte le etichette delle linee di Ruffino che si completerà nei prossimi mesi - conclude Sandro Sartor - Tradurrà con coerenza le caratteristiche dei vini che vi fanno parte, sempre privilegiando uno stile elegante e pulito e che unirà sapientemente elementi ormai iconici delle nostre vecchie etichette e altri più contemporanei e freschi».
Il primo prodotto a beneficiare di questa evoluzione non poteva che essere Riserva Ducale, il vino più apprezzato e conosciuto di Ruffino. Nella storica etichetta, immutata per quasi un secolo, si ritrae la scena della visita del Duca d’Aosta a Pontassieve nel 1890, venuto ad assaggiare un prodotto ai tempi custodito segretamente nelle cantine di Ruffino, di cui l’appassionato enocultore aveva sentito molto parlare. Il Duca si innamorò così tanto di quel vino da volerlo come prodotto esclusivo della monarchia dei Savoia. Vero simbolo di italianità e buon gusto in tutto il mondo è un vino che ha attraversato la storia di Italia conquistando anno dopo anno premi e riconoscimenti. Come i “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso, gli ultimi conquistati nelle annate 2017 e 2018.
Obiettivo quindi del restyling è stato quello di enfatizzare la qualità del vino e non tradire l’impostazione e la storia della etichetta ma anzi valorizzarla ancora di più, posizionando quindi i protagonisti della storia, il Duca e il cantiniere, al centro della cornice visiva. Il caratteristico colore giallo della etichetta rimane, come ulteriore elemento di continuità.
Stesso approccio per Modus, Supertuscan pluripremiato di Ruffino che, con questa operazione di restyling, non abbandona l’icastica rosa dei venti in etichetta ma conquista ancora più eleganza e autorevolezza. La rosa dei venti esprime, in coerenza col significato latino del termine Modus di “equilibrio, giusta misura”, la concordia delle parti nella realizzazione di un grande vino. Stesso equilibrio che si trova fra i 3 vitigni che compongono Modus: il Sangiovese, il Merlot e il Cabernet Sauvignon.