Poca spesa, tanta resa (ma solo se pulisci bene le attrezzature del caffè)

Mi è capitato che una cena perfetta sia finita con il “neo” di un espresso che lasciava sgradevoli sentori in bocca. Ho evidenziato la questione: il titolare mi ha rassicurato sulla freschezza della miscela e che non ci fossero lunghe permanenze nella tramoggia o nel dosatore. Ho obiettato che forse poteva essere un problema di pulizia, ma il nostro interlocutore non è mi sembrato abbia dato troppa importanza all’osservazione. Meglio non discutere; sono uscita. L’episodio si è svolto in provincia di Cremona ed evidenzia la disattenzione nei confronti del caffè nell’ultima parte della sua filiera, la trasformazione del chicco in espresso.

La cattiva manutenzione

Una cattiva manutenzione o interventi di pulizia della macchina espresso e del macinacaffè effettuati di rado rendono più amaro l’espresso e gli conferiscono un odore di rancido che prosegue nel retrogusto.

Dunque anche il miglior caffè può vedere vanificata la cura posta da coltivatore e torrefattore. La causa di questi sentori sono i lipidi (oli e grassi) contenuti nel chicco di caffè, che durante la tostatura sono trasportati sulla superficie del chicco. I lipidi sono i principali costituenti della crema dell’espresso, ma si ossidano rapidamente e irrancidiscono.

Azioni costanti sulla macchina

Dal macinacaffè all’erogazione in tazza, si depositano su ogni parte con cui il chicco, la polvere di caffè e il percolato entrano in contatto: dalla tramoggia alle macine e al dosatore per il macinacaffè; dalla valvole di scarico alle doccette, dai portafiltri al filtri. E impediscono il buon funzionamento delle apparecchiature.

La manutenzione è suggerita nell’arco delle 24 ore per la macchina espresso e ogni 2-3 giorni per il macinacaffè e il suo costo equivale a poco più di un euro al giorno.

 

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