La cultura del caffè insegnata passo passo

sentore di rancido nel caffè
Al Clu Restaurant il caffè fa parte dell'esperienza gastronomica. Grazie ai proprietari che introducono, e spiegano, nuovi prodotti

La cornice del Castello di Clanezzo (vicino Bergamo) è quantomai suggestiva, con un parco di pini secolari al cui interno, nella prima metà del X secolo, è stata edificata una grande dimora di 2mila metri quadri che ancora oggi conserva molti segni del suo passato, riportati alla luce e valorizzati con un attento lavoro di restauro che ha anticipato l’apertura al suo interno di Clu Restaurant, avvenuta nel marzo 2022.

Qui Edo, cuoco e socio con Marco e Michel, propone una cucina dinamica, con formati ispirati ai Cicchetti veneziani, con porzioni un po’ più piccole, al fine di permettere agli ospiti di gustare tante e diverse specialità.

Interessante anche la proposta caffè: alla miscela più rotonda e comprensibile di Caffè Carnera, si uniscono singole origini (che variano periodicamente) che vengono proposte anche con estrazione a filtro.

Il caffè come parte dell'esperienza

«La nostra missione è rendere il caffè parte dell’esperienza, offrendo un prodotto ricercato e lavorato nel migliore modo possibile» - spiega Marco Cavadini, responsabile di sala e dell’organizzazione eventi. La miscela di base è quella che più si avvicina al classico gusto italiano: in tazza si presenta rotonda e cioccolatosa, ma è pulita, senza gli eccessi di tostatura che fanno virare il gusto su un amaro che prevarica qualsiasi altro sentore.

Conoscenza graduale

«L’80% degli ospiti sceglie il prodotto comfort - dice Cavadini - e un 20% punta su un origine, che proponiamo con gradualità, spiegandole, come facciamo con il vino.
Chi non conosce a fondo i prodotti, può non apprezzare gusti insoliti e particolari». Dunque, va portato passo passo a scoprire quel caffè magari sconosciuto.

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