Salumi: chi sale e chi scende (tra i prodotti più conosciuti) nelle preferenze degli italiani

Tempo di bilanci per la salumeria italiana. Con i consuntivi del settore che raccontano le preferenze della clientela italiana.

Partiamo, ovviamente, con il Prosciutto di Parma Dop protagonista nelle case degli italiani e soprattutto nei ristoranti dove una fettina nella proposta degli antipasti non manca quasi mai. I primi nove mesi dell'anno scorso hanno fatto registrare una diminuzione nelle vendite dell'11%, bilanciata paradossalmente da una minor produzione. In sostanza, quello che i 136 produttori del Consorzio hanno prodotto è stato venduto salvaguardando così il valore - circa 1,5 miliardi di euro - del comparto (che produce 8 milioni di prosciutti circa ogni anno).

Foto: Consorzio del Prosciutto di San Daniele Dop

Bene invece il Prosciutto di San Daniele Dop che si conferma uno dei prodotti enogastronomici più acquistati e consumati in Italia e all’estero. In attesa del consuntivo economico 2022 (nel 2021 la crescita sul 2020 fu del 14%) va intanto segnalato che la produzione di San Daniele Dop ha contato, nel '22, 2.670.000 prosciutti prodotti (+1,5% sul 2021).

Positivi anche i dati di fatturato al consumo del Prosciutto Toscano Dop (21 aziende e circa 4.000 addetti tra lavoratori diretti e nell’indotto). Il fatturato sfiora i 75 milioni di euro per 337.000 prosciutti avviati alla produzione. La crescita è del 18.45% rispetto all’anno precedente. I principali canali di distribuzione si confermano Gdo e cash & carry, dove vengono commercializzati 4 prosciutti su 5.

Bene i dati produttivi della Mortadella Bologna Igp che nel 2022 ha visto crescere la produzione dell’1,3% per 38,1 milioni di chilogrammi prodotto. Molto bene anche le vendite, salite nell'anno del 2,5%.

Bene il fatturato al consumo del Salame Felino Igp (al consorzio aderiscono 14 aziende e per circa circa 500 addetti) che si attesta a quota 84 milioni di euro e fa registrare un +5% rispetto al 2021.

Stabile la Coppa di Parma Igp con un fatturato al consumo che registra quota 70 milioni di euro, mantenendo i livelli positivi raggiunti nel 2021. 21 le aziende associate al Consorzio di Tutela per circa 550 occupati. «Anche nel segmento Horeca - scrive il consorzio di tutela - la situazione rimane invariata rispetto al 2021, anno durante il quale si era registrata una ripresa nel secondo semestre, a seguito dell’alleviarsi delle limitazioni imposte alle attività dei locali. Questo canale per il comparto della Coppa di Parma Igp rappresenta soprattutto un’importanza in termini di reputazione e di valorizzazione del prodotto».

Malino invece la Bresaola della Valtellina Igp che lo scorso anno ha visto scendere la produzione di un milione di chili di prodotto. Il fatturato, grazie all'aumento dei prezzi, è rimasto stabile (+0,6%) ma la tendenza al calo nei consumi non sembra fermarsi: «A marzo 2023 - scrive in una nota il consorzio di tutela - il calo dei consumi è stato di -14%. Ma i consumatori - continuano al consorzio - non si sono disaffezionati alla Bresaola. Anzi, la apprezzano di più oggi (soprattutto nel gusto) che sono costretti a ridurne il consumo per ragioni economiche».

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