Just eat: indagine sul delivery sostenibile e packaging in alghe, erba e canna da zucchero

delivery sostenibile

Il occasione della Giornata Mondiale della Terra, celebrata ieri 22 aprile Just Eat, ha comunicato i risultati di una propria indagine sul tema del delivery sostenibile. La ricerca, condotta su oltre 15.000 clienti dell’app, ha anzitutto evidenziato che il 90% degli intervistati preferirebbe ricevere cibo a domicilio in confezioni sostenibili.
Per il 52% degli intervistati, le aziende dovrebbero attivarsi nel produrre e disporre imballaggi idonei a un delivery sostenibile e limitare l’uso della plastica monouso nel food delivery (39%).

Dal lato dei consumatori, il 95% di chi ordina a domicilio dichiara di comportarsi responsabilmente:  il 67% non avanza quasi mai cibo, il 62% in caso di eccesso di cibo lo conserva in modo adeguato e lo riutilizza come pranzo per il giorno successivo mentre il 28% cerca di consumarlo. il 41% sta attento a non ordinare troppo cibo per non sprecare. In generale, il 67% degli intervistati dichiara che quasi mai capita di avanzare cibo in casa, il 19% meno di due volte a settimana. Solo  il 5% butta gli avanzi nel secchio della spazzatura. Inoltre, per il 42% dei rispondenti si dovrebbero eliminare le posate di plastica e le bustine di salse oppure inserirli solo su richiesta.  A questo proposito, il 17% evita di chiedere salse o posate.

Come risposta concreta ai dati degli studi, Just Eat lancia sul mercato nuove soluzioni per il delivery sostenibile con contenitori a disposizione dei ristoranti e del business del food delivery, a partire da Londra con confezioni per il mercato del domicilio realizzate in alghe marine. I prodotti, messi a punto in collaborazione con la startup Notpla, sono rivestiti in alghe e realizzati in cartone composto da polpa di alberi ed erba, senza additivi sintetici, ed è stato progettato per resistere all’acqua e all’olio, garantendo comunque la miglior esperienza possibile per i clienti, senza rifiuti in plastica da smaltire. Le bustine per salse in alghe e sostituiranno circa 46.000 bustine di plastica.

Lo studio per la diffusione dei materiali negli altri paesi è in corso, mentre in Italia sono già disponibili da Maggio le nuove confezioni sostenibili, biodegradabili e riciclabili, per i ristoranti partner dell’app tramite lo shop dedicato e oggi completamente plastic free.

Tre i materiali principali scelti per le nuove confezioni: polpa di cellulosa, carta erbacea naturale e scarti di canna da zucchero. Buste per piadine, panini e kebab sono quindi realizzate in Grass Paper, composta al 50% da erbacce e al 50% da carta certificata Fsc, oltre a un processo che consuma pochissima energia. Scatole e contenitori per cibi caldi e freddi sono realizzati in bagassa, che proviene dagli scarti di produzione dello zucchero di canna, a seguito della macinatura e del lavaggio della stessa. Questa materia ha un basso impatto ambientale, è di origine organica, a base vegetale e senza plastica. La bagassa compostabile è inoltre composta dai fusti della canna da zucchero,  scarti della produzione. Box per fritti, hamburger, patatine, insalate, poké, zuppe sono al 100% in fibra di canna da zucchero e certificati con l’idoneità per alimenti Food Save. Sono in colore naturale, realizzati senza l’utilizzo di sbiancanti o prodotti chimici, biodegradabili e compostabili in 1-2 settimane. Non solo, Il contenitore per cibi caldi e freddi, con maniglie, è anche perfetto come doggy box per portare in casa quello che non viene terminato se si consuma il pranzo o la cena direttamente al ristorante.

L’intera filiera di produzione del prodotto è inoltre attenta all’ambiente anche in fase di realizzazione in cui vengono utilizzati il 13,5% in meno di energia, l’8,4% in meno di vapore e il 9,3% d’acqua in meno rispetto alla produzione del cartone bianco tradizionale.

 

 

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