Le mani della mafia sui ristoranti italiani, il Covid non frena la criminalità

Raddoppiate le proposte “irrituali” fatte alle attività commerciali, turistiche e di servizi: offerte di aiuto economico, proposta di acquisto dell’azienda a un valore inferiore a quello di mercato o di cessione delle quote aziendali

mafia ristoranti
ristoranti nel mirino della criminalità

Gli effetti prolungati dell’emergenza Covid stanno impattando pesantemente sulla tenuta economica e sulla liquidità delle imprese della ristorazione, esponendole al rischio di essere prese di mira dalla criminalità.

Il fenomeno emerge dal sondaggio selettivo (411 le imprese che hanno risposto tra ristorazione, turismo, dettaglio non alimentare e settore immobiliare) realizzato da Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza in novembre.

Quelle strane proposte

Dalla ricerca risulta che, rispetto a giugno scorso, sono raddoppiate le proposte “irrituali” fatte alle attività commerciali, turistiche e di servizi: offerte di aiuto economico, proposta di acquisto dell’azienda a un valore inferiore a quello di mercato o di cessione delle quote aziendali. Si è passati dal 9% della prima rilevazione al 19%.

«Il problema riguarda in particolare i ristoranti - sottolinea Mario Peserico, vicepresidente di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza -, perché è alto il rischio che vengano presi di mira dalla criminalità organizzata, la quale ha veri e propri informatori sulle situazioni di difficoltà. Dalla nostra rilevazione un ristoratore su 5 ha dichiarato di essere stato avvicinato con proposte definibili irrituali: una quota elevata».

Danni e furti

Oltre al significativo aumento delle segnalazioni di richieste anomale, rilevato soprattutto nella ristorazione (20%) e nella ricettività (21%) con proposte d’acquisto a un valore inferiore a quello di mercato, l’indagine mette in rilievo come, da giugno a novembre, siano anche cresciuti i reati ai danni delle attività commerciali: si sono soprattutto triplicati i danneggiamenti, segnalati dal 12% dei rispondenti rispetto al precedente 4%. Sono in crescita anche furti ed effrazioni. La ristorazione è tra i settori più colpiti sia dai danneggiamenti - 19% del totale, inferiore solo ad automotive (29%) e ricettività (21%) - sia dai furti, dove con l’11% è seconda solo all’oreficeria (14%).

Usura ed estorsione

A questi reati si affiancano i fenomeni dell’usura e dell’estorsione: i dati raccolti da Misap, organismo che si occupa di progettazione, formazione e ricerca applicata alla prevenzione della criminalità, attraverso la piattaforma Mine Crime, evidenziano una correlazione fra l’aumentare dei reati e la crescita di casi di immobili e di aziende confiscati sul territorio. Inoltre, più alto è il reddito pro-capite di un Comune, maggiore è la probabilità che lì si verifichino casi di usura ed estorsione.

«L’usura è uno strumento cui ricorre chi ha bisogno e spesso c’è vergogna ad ammetterlo - spiega Peserico -. Noi cerchiamo di motivare l’imprenditore a denunciare, perché una volta che denuncia ci sono norme che lo tutelano. Il 90% degli intervistati afferma che ricorrerebbe alla denuncia, ma nella realtà poi la maggioranza non lo fa; quindi è difficile avere una reale dimensione del fenomeno. Dalle investigazioni delle procure però emerge che ci sono numeri importanti. E dalla nostra indagine emerge che i danneggiamenti, che spesso sono il reato spia dell’usura e dell’estorsione, sono in gran crescita».

 

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