Viviana Varese campionessa dell’inclusione sociale

Viviana-Varese
La che stellata è la vincitrice del titolo “Champions of Change“, il nuovo riconoscimento internazionale ideato da 50 Best.

È Viviana Varese la vincitrice del “Champions of Change“, il nuovo riconoscimento internazionale ideato da 50 Best e sponsorizzato da S.Pellegrino & Acqua Panna.

 

Il premio  offre un importante riconoscimento a chi si è distinto nel mondo dell’ospitalità nella promozione di azioni significative e positive all’interno della propria comunità.
La chef è stata premiata perché, come si legge nella motivazione: “i suoi ristoranti, il Viva Viviana Varese di Milano (una stella Michelin) e il nuovo W Villadorata Country Restaurant in Sicilia, sono orientati all’inclusione sociale del personale a prescindere da genere, razza, età e orientamento sessuale”.

L'impegno sociale

La chef Varese è inoltre impegnata per diritti Lgbtq+ e fa parte dell’associazione no profit Parabere Forum, che mira a rafforzare il ruolo delle donne che lavorano nell’ospitalità.
Ora sta lavorando a un nuovo progetto per l’apertura in autunno di una gelateria a Milano gestita da donne che sono state vittime di violenza domestica.

Il W Villadorata

Il W Villadorata è un concept specialmente orientato all’inclusione sociale del personale, a prescindere da genere, razza, età e orientamento sessuale. Oltre ad assumere e formare agricoltori over-60 che hanno perso il lavoro, Varese collabora con fornitori che impiegano persone con disabilità per realizzare i piatti e le ceramiche dei suoi ristoranti. (Leggi qui l'articolo sul W Villadorata).

Champions of Change

Champions of Change è un premio speciale, ora alla prima edizione, che precede l’evento autunnale di The World’s 50 Best Restaurants 2021. È uno dei pilastri del programma “50 Best for Recovery”, lanciato lo scorso anno per sostenere la ripresa del settore.

Gli altri premiati

Gli altri chef premiati sono lo statunitense Kurt Evans, che mette a disposizione il proprio talento per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di porre fine all’incarcerazione di massa, e l’indiano Deepanker Khosla che durante l’emergenza sanitaria ha trasformato il proprio ristorante Haoma a Bangkok in mensa per le persone in difficoltà e ha assicurato il posto di lavoro a tutto il personale, formato da immigrati.

 

 

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